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Il Ritardato Report Sulla Global Game Jam

Quest’anno, nella sua prima edizione, i ragazzi del gruppo organizzatore della Global Game Jam e gli amici del TAG hanno saputo coinvolgerci in questa pazza ed scalmanata gara di resistenza e noi dell’HLCS ci siamo divertiti un mondo!

Prima di partire (in ritardo) col nostro report ecco, nelle parole del nostro Antonio, una breve spiegazione di cos’è la GGJ:

La Global Game Jam è incastonata in un mondo sempre più aperto al media videoludici. L’evento è stato creato da Susan Oro, Ian Schreiber e Gorm Lai nel 2009, e prende come modello altre competizioni simili come ad esempio la Nordic Game Jam e la Ludum Dare.
Lo scopo di questo tipo di evento è quello di riunire gli appassionati di videogiochi per condividere del tempo insieme e stimolando per certi versi anche la creatività.
Nell’evento i partecipanti si cimentano nella progettazione in sole 48 ore di un videogame o di un gioco da tavolo attinente al tema assegnato.

A differenza di quello che si potrebbe pensare l’evento non nasce con lo scopo di creare agonismo tra i gruppi di giovani.
Si cerca di unire e creare nuovi legami e proprio per questo non ci sono particolari premi per i vincitori, si tratta più che altro di piccoli premi simbolici.

Ogni anno la curiosità riguardante il tema da trattare nella creazione del videogioco è alta e non è possibile avere delle anticipazioni, i concorrenti non sanno nulla fino alla partenza della maratona.
Andando ad analizzare i temi trattati nelle annate precedenti possiamo notare che sono tutti molto interessanti e coinvolgenti, lasciando la possibilità ai ragazzi di utilizzare al meglio la loro fantasia (ma senza andare off topic). Ad esempio quella scorsa edizione era il “ritual”.
Un altro ruolo fondamentale è quello dei “diversificatori” che permettono ai partecipanti di organizzare il lavoro in maniera originale.

Le ore di riposo sono limitate e il lavoro è molto per questo i partecipanti devono assicurarsi di riposare quel  tanto che basta per riprendere il lavoro dove lo si era lasciato in precedenza mentre i più coraggiosi adottano il metodo del sonno polifasico detto anche “pennichella”. Ovviamente non sono da sottovalutare gli altri aspetti al di fuori del riposo tra cui : la nutrizione e il benessere del partecipante.
Per affrontare al meglio le 48 ore di duro ed estenuante lavoro i partecipanti solitamente si affidano al consumo di bevande energetiche come per esempio le varie tipologie di Red Bull o il caffè, senza cercare di farne un abuso, mentre altri si limitano semplicemente a continuare imperterriti alla programmazione del videogioco.

E ora passiamo al report, che tanto report non è.
Per cercare di non dimenticarci di nulla ogni partecipante ha scritto un mini report su come ha vissuto questa esperienza.

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