Ci dispiace molto per tutti i wannabe-ninuxer di Lamezia e dintorni, ma a casa delle NEVE che sta fioccando in varie zone della Calabria dobbiamo RINVIARE la presentazione dell’isola.
Comunicheremo la nuova data appena possibile, dopo averla concordata con i nostri partner Talia Impresa Sociale e Habitat Park.
Si parlerà di un concetto di rete diverso dalla solita Internet, quello delle reti comunitarie aperte, libere e di proprietà del cittadino che stanno nascendo in tutta Italia (in Calabria: Cosenza, Catanzaro, Reggio, Lamezia, Crotone); del perché sono importanti e di come si realizza questo riappropriarsi della propria presenza in rete.
Dunque:
Cos’è Ninux, quale sono le ragioni e la filosofia dietro di essa
Il nostro hackerspace è situato all’Unical all’interno del Centro di Calcolo ad Alte Prestazioni (HPCC), il che ci pone un grosso problema: l’ingresso all’HPCC è limitato (il che non si sposa per niente con l’etica dell’hacklab), per entrare è necessario avere un badge magnetico e l’Unical ce ne ha (giustamente) forniti solo 4.
Storicamente quindi un membro Hacklab che volesse entrare in sede aveva due possibilità:
Farsi prestare preventivamente un badge
Chiamare all’interno per controllare che ci sia qualcuno (è possibile aprire la porta esterna dall’interno)
Per trovare una soluzione hacker al problema è nato il progetto presence, una webapp che permette di sapere se c’è qualcuno all’interno del laboratorio. Per realizzarlo abbiamo installato un tilt sensor sulla serratura della porta del laboratorio, collegato alla GPIO di una Raspberry Pi; su questa a sua volta gira un webserver che, in base allo stato del sensore, indica su una pagina web se la porta è aperta o chiusa.
Però il problema di accedere in caso non ci fosse nessuno rimaneva, per questo abbiamo poi deciso di spingerci più in là hackerando il sistema di apertura della porta esterna. Infatti suonando il campanello del laboratorio (Sinope) parte una chiamata dal centralino interno dell’HPCC verso il telefono del laborario, successivamente è possibile aprire la porta premendo il tasto *. Non abbiamo dovuto far altro che usare un modem dialtone (uno dei vecchi modem 56k) collegato alla solita RPi, più uno script python in modo da fargli ricevere la chiamata e inviare il tono * in modo automatico. Ovviamente dopo aver studiato la documentazione per i comandi AT necessari!
Il tutto è stato messo insieme con Django e Bootsrap ed è online su presence.hlcs.it (per aprire la porta è necessario avere un account). Ovviamente il software è rilasciato con licenza GPLv3, potete darci un’occhiata su github. Abbiamo in mente di continuare a lavorare sul sistema e renderlo facilmente estendibile e modulare, in modo da adattarsi a situazioni, hardware e “trigger” differenti.
Martedì 3 Giugno 2014, Ore 19.00 – Aula Zenith, Cubo 13C, Università della Calabria.
A un anno dal primo rilascio, e qualche mese dopo la nostra prima collaborazione con loro, il Team del Lubit Project presenta Lubit 3 – nome in codice Scorpion, una distribuzione GNU/Linux estremamente leggera, poco avida di risorse, elegante e raffinata nelle scelte grafiche. Una distribuzione radicata al territorio, destinata a rinnovare e ad ampliare il successo dei precedenti rilasci. L’artigianalità e la modularità sono le qualità che hanno determinato il successo delle due versioni precedenti. Lubit 3, fedele alle scelte di progetto, trae dal passato la propria forza, e si arricchisce di nuove funzionalità.
Accresciute capacità e nuove competenze hanno permesso, nel corso del tempo, la scrittura e lo sviluppo in proprio di parti di codice e applicazioni concepite espressamente per lei. Oltre 25.000 i download che hanno caratterizzato le due precedenti versioni, più di 4.000 quelli raggiunti nei 7 giorni successivi al rilascio di Lubit 3, distro tranquilla e luminosa come i suoi colori, dura e pungente come lo scorpione.
Dopo le recentissime conferme sperimentali alla scoperta del Bosone di Higgs da parte della comunità scientifica, torniamo dai protagonisti del 3° Science Cafè dello scorso Dicembre, il Prof. Marco Schioppa e il Dott. Antonio Policicchio, per una chiacchierata sul significato di queste notizie e sui possibili sviluppi futuri.
Nel video vediamo anche un estratto dei laboratori del Dipartimento, i cui sistemi informatici sono basati, neanche a dirlo, su Linux! :D
Anche per la 4° edizione l’Hacklab Cosenza sponsorizza e organizza assieme a Liquid Crystal Laboratory l’evento cosentino dei Caffè Scienza. Martedì 19 Febbraio alle 16:00 presso l’University Club dell’Unical sarà il turno della linguistica.
Il caffè scientifico è un luogo (in questo caso l’University Club, accanto al ristorante Conca d’Oro) dove al prezzo di un caffè o di una tazza di tè chiunque può venire a contatto con le ultime avanguardie del pensiero scientifico e degli sviluppi della tecnologia. Queste riunioni sono del tutto informali, non sono conferenze stampa, e si svolgono al di fuori del contesto accademico tradizionale.
Il metodo dei Science Cafè è semplice: ci si ritrova in un luogo confortevole in compagnia di esperti relatori dell’argomento del giorno, a parlare di scienza in modo semplice e diretto. Il vero motore dei caffè scientifici sono domande e interventi del pubblico, spesso composto da studenti ma più in generale da chiunque voglia avvicinarsi al mondo della scienza o discuterne con altri appassionati. Il tutto orchestrato e coordinato da un moderatore.
L’Hacklab Cosenza registrerà l’evento che sarà successivamente disponibile sul nostro canale Youtube.