Bollettino dell’era Digitalozoica
Ideato, scritto e diretto da Fiorentino Sarro. Il notiziario è pubblicato sul sito dell’HackLab di Cosenza e inviato in copia al Talent Garden di Cosenza, a Startup Calabria e all’Industria Italiana del Software Libero.
L’Era digitalozoica
Immagino che questo titolo vi lasci alquanto sconcertati. E devo dire che altrettanto sconcertato sono rimasto io quando scrivendo una recensione per la mia webzine HackLab X mi e scappata la parola digitalozoico. Questa parola, la cui assonanza con i periodi delle ere geologiche è immediata anche per i più profani, ha tanta più realtà quanto più intendiamo il mondo digitale come uno spazio di oggetti e di senso indipendente e parallelo al cosiddetto mondo sensibile.
Superato il primo momento di sconcerto, ho chiesto subito a Google per avere lumi e ho scoperto, con non poca sorpresa, che la parola digitalozoico la stavo usando io per la prima volta.
Ecco la schermata della prima ricerca:
A quel punto ho registrato il dominio digitalozoico.org e a distanza di qualche giorno ho fatto un’ulteriore ricerca:
ed ecco che il dominio registrato ha dato vita al neologismo digitalozoico.
Dopodiché ho chiesto a Google di tradurre la parola in inglese ed ecco che senza colpo ferire il traduttore universale lasciava la parola tale e quale:
mentre con grande prontezza provvedeva a tradurre come un bravo studente la parola mesozoico:
utilizzando addirittura l’iniziale in maiuscolo.
In passato creare e diffondere una parola dal nulla era impresa a dir poco titanica, oggi basta scriverla in un qualsiasi punto del web ed ecco che Google la localizza e la rilancia.
Ma al di là delle circostanze della nascita di questa nuova parola, che significato essa pretende di assumere?
Citando da Wikipedia: “In geocronologia, un’era geologica è una delle suddivisioni della scala dei tempi geologici; nelle ere più recenti, è normalmente compresa tra due estinzioni di massa. Le ere geologiche sono (dalla più antica alla più recente): Eoarcheano, Paleoarcheano, Mesoarcheano, Neoarcheano, Paleoproterozoico, Mesoproterozoico, Neoproterozoico, Paleozoico, Mesozoico, Cenozoico.”
Secondo questa suddivisione, l’era geologica che stiamo vivendo noi è il Neozoico che va da 2 milioni di anni fa da ad oggi. Ma questo modo antiquato di dividere le ere, tiene conto della dimensione digitale che la realtà sta assumendo? Non c’è adagiato sulla tradizionale realtà fisica un layer/livello virtuale che diventa sempre più importante e che nulla ha da invidiare ad un solido livello geologico?
Io, ad esempio, sono quello che deambula nella realtà fisica e, quindi, nell’era neozoica oppure quello che scrive qui e spazia con disinvoltura nell’era digitalozoica?
L’uomo ha sempre ipotizzato e creato mondi paralleli, ma essi stavano in spazi letterari e artistici o al massimo nell’immaginazione di qualche buontempone. Ma mai tali spazi avevano assunto un’indipendenza tale da diventare spazi autonomi a tutti gli effetti.
Cos’è la web reputation se non l’alter ego digital della vecchia e piccolo borghese reputazione? Cos’è un social network se non la rete sociale digitale alternativa/complementare alla rete sociale fisica? Tali fenomeni sembrano senz’altro anelare e a pieno diritto alla leggerezza di un’era che, ora che esiste la parola, possiamo definire digitalozoica.
Il primo collegamento in rete tra computer avvenne nel 1969 tra 4 università americane ed è senz’altro da qui che possiamo far partire il nostro Digitalozoico. Il computer, usato come strumento di produttività personale, è ontologicamente del tutto diverso dal device capace di connettersi ad un altro device per rendere possibile ciò che più ci differenzia dagli altri esseri viventi e cioè la comunicazione.
E se alcune pratiche si sono trasferite dalla realtà al web, altre sono nate nel web stesso. Pensiamo al selfie. Avrebbe senso un selfie nel mondo reale? Il selfie è senza dubbio una pratica propria dell’era digitalozoica. E pratiche collettive del digitalozoico sono i Flash mob, raduni collettivi organizzati via Internet, le invasioni digitali così care a Startup Calabria, esplorazioni pacifiche di realtà territoriali a colpi di condivisione di contenuti via web in tempo reale, i bar camp, vere e proprie conferenze alternative su temi digital.
A questo punto voglio riportare qui l’articolo che inizialmente avevo scritto per lo scorso numero di HackLab X e che ha dato vita a questo neologismo.
Come farsi da sé una bicicletta facendo crepare d’invidia il proprio nonno che ritornella “Ai miei tempi…”
Legno, stampa 3D e pochi accessori da acquistare a parte. Leggerezza, personalizzazione, versatilità e costi contenutissimi. Farsi la bicicletta da soli sembra roba da prima della guerra e invece è uno dei “chiuriti” (sfizi) del terzo millennio. Un oggetto da Era digitalozoica.
Ecco perché dal prossimo numero HackLab X prenderà a buon diritto il sottotitolo di Bollettino dell’era digitalozoica.
Prima di chiudere l’articolo concedetemi questo divertissement grafico:
che troverete nella home del sito digitalozoico.org.
Leggi gli altri numeri di Hacklab X sul sito dell’Hacklab di Cosenza.
Siamo in cerca di collaboratori. Chi è interessato può contattare direttamente Fiorentino Sarro.
Sei un grande!…davvero lo dico…
Bravissimo!
Un uomo di.mezza età, catapultato nell’era digitalozoica…
Nell’articolo, al di là del contenuto, mi è piaciuto molto il modo in cui plasmi e utilizzi la lingua. ‘Digitalozoico’, ‘chiuriti’ e ‘divertisement’ condensano da soli il messaggio che vuoi trasmettere. Quando il COME è il COSA siamo in presenza di ‘alta letteratura’. È bello leggerti!
Splendido Fiorentino! A leggere il tuo blog mi pare quasi di sentire la tua voce.