Proseguiamo con la serie di brevi post che riassumono tutte le attività intraprese o portate avanti in questo anno di Hacklab (che a noi piace ribattezzare “Anno Hackademico”).
Quest’anno il progetto Ninux Calabria, che mira a portare anche sul territorio calabrese la rete wireless comunitaria Ninux.org e che è nato due anni fa in seno all’HLCS, si è concretizzato anche a Cosenza: ora la Calabria ha tre isole Ninux a Reggio, Catanzaro e Cosenza composte nel complesso da una decina di punti (nodi) attivi, ovvero di luoghi tra loro collegati.
Tutte e tre le isole sono collegate al resto della rete nazionale attraverso un tunnel VPN.
Tutti i singoli passi che hanno portato a questo risultato sono ben documentati nel blog ufficiale del progetto, che vi invitiamo a leggere assieme alla pagina ufficiale di Ninux dove è ben spiegata la filosofia dietro al progetto e il perché sviluppare una rete paritaria in modo collaborativo, come Ninux fa, è importante.
Questi due anni di Ninux sono stati dedicati a fare esperienza, accumulare parte delle tante conoscenze necessarie a gestire un progetto del genere e a sperimentarle sul campo. Tutto ciò chiaramente verrà ripreso a Settembre, ma per il prossimo anno hackademico vogliamo che la rete si espanda e questo richiederà un grande sforzo di divulgazione da parte nostra e di tutti quanti sono già coinvolti o vogliono essere coinvolti in Ninux Calabria.
L’infrastruttura è nata, ma servirà a ben poco se su di essa non gireranno servizi a disposizione della comunità: telefonia VoIP, file sharing, messaggistica sicura, le possibilità sono infinite e saranno tutte oggetto di sperimentazione. In particolare è già cominciata una interessante discussione su come far viaggiare la telefonia VoIP tra i nodi Ninux con Asterix, con un occhio anche alle alternative.
Cos’altro c’è nelle prossime sfide? Si è già paventata la possibilità di integrare Ninux con reti già esistenti, come ad esempio reti wi-fi a livello comunale già presenti in Calabria, e sperimentare concretamente su un’armonizzazione di questo tipo sarebbe un’opportunità unica. Ovviamente non c’è armonizzazione senza una gestione chiara, e quindi ci sarà da mettere nero su bianco le politiche di gestione, sia tecnica che comportamentale, di una rete eterogenea e in continua espansione, ovvero: che governance avrà questa rete comunitaria? È una domanda decisiva a cui dovremo rispondere. In quest’ottica non vediamo l’ora di sperimentare con realtà collettive che in futuro costituiranno parte importante della rete e con cui non abbiamo ancora avuto occasione di collaborare ma con le quali abbiamo già avuto alcuni contatti: condomini, associazioni, pubbliche amministrazioni/istituzioni, realtà commerciali.